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San Bartolomeo alle Fontanelle Castiglion Fiorentino

CHIESE E MONASTERI

San Bartolomeo alle Fontanelle

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San Bartolomeo alle Fontanelle


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Nei pressi della Rocca Montanina, sulla strada provinciale che da Castiglion Fiorentino conduce a Città di Castello, vi sono i ruderi della chiesa di San Bartolomeo alle Fontanelle, detta anche "della Greppa".

La villa di Fontanella viene menzionata nel 1239 nel diploma dell'imperatore Federico, ma allora non aveva una chiesa. Questa invece compare nelle decime del 1302 ed elencata tra le suffraganee della Pieve di Chio. Nella visita pastorale del 1583 venne definita chiesa parrocchiale di libera collazzone. Nel 1745 la popolazione del villaggio delle Fontanelle ammontava a sole 39 unità. Nel 1783 il popolo della chiesa di San Bartolomeo, dapprima parte integrante della Rocca Montanina, viene unito a quello di Sant'Andrea di Petreto.

Nel 1806 la chiesa viene demolita per essere ricostruita di dimensioni più ridotte e privata di sacrestia e canonica. Dal catasto granducale del 1823 risulta che il lotto di proprietà della chiesa è occupato dai seguenti edifici: "casa del lavoratore, forno, resedi, capanna, aia e dalla medesima chiesa". Dal 1879 l'edificio sacro venne usato solo come cappella mortuaria, per poi essere definitivamente abbandonato con lo spopolamento del villaggio. Le condizioni della chiesa si sono ulteriormente aggravate durante gli ultimi decenni, fino a diventare un vero e proprio rudere.

L'edificio, costruito in pietra toscana, ha una facciata semplice sormontata da una vela (priva di campana dal 1879); l'interno è ad una sola navata ed è costituito da un vestibolo seguito dalla chiesa vera e propria. Sul fondo il luogo dove era posto in passato l'unico altare, sul quale vi era un quadro raffigurante una Madonna col Bambino ed accanto i santi Bartolomeo ed Anna.

L'ingresso ad una casa antistante alla chiesa è sostenuto da un architrave su cui è scolpito un curioso disegno di una figura umana orizzontale che stringe la testa di un serpente. Taluni sostengono che il soggetto della scultura sia San Michele Arcangelo che schiaccia la testa al demonio.

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