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Taddeo Gaddi
(1300 - 1366)
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Figlio di Gaddo di Zanobi detto Gaddo Gaddi, frequentò la bottega di Giotto dal 1313 fino alla morte del maestro, avvenuta nel 1337. La sua arte fu proseguita dai figli Giovanni Gaddi, Agnolo Gaddi e Niccolò Gaddi. Un quarto figlio, Zanobi, che sembra si sia interessato di attività artististiche. Fu ,come afferma il Vasari, il discepolo di Giotto di maggior talento o comunque quello che meglio riuscì a proseguire nello stile del grande maestro. Già nel 1347 è citato come il migliore tra i pittori fiorentini dell'epoca. Tra le sue molte opere la più importante è il ciclo degli affreschi con Storie della Vergine nella Basilica di Santa Croce a Firenze (1328-1338). In quest'opera dimostrò di aver pienamente appreso gli insegnamenti di Giotto, disponendo con una notevole libertà narrativa le figure presenti nelle scene, che risultano più affollate di quelle del suo maestro. Riprende inoltre la sperimentazione della prospettiva negli sfondi architettonici e giunge a risultati anche arditi, come nella scalinata obliqua e spezzata nella Presentazione della Vergine al tempio. Pur appartenendo al filone giottesco, Taddeo Gaddi nelle opere più mature ha uno stile personale inconfondibile, con a volte effetti originali di luce notturna. La struttura degli impianti spaziali di alcune sue opere è molto ricercata, maestosa e solenne, avvicinandosi in questo allo stile di Maso di Banco. I lineamenti dei volti delicati e morbidi sono indicativi di uno sviluppo tardo dello stile artistico personale di Taddeo.